Claudia
Saffioti
Il focus dell'attenzione lo vorrei concentrare su una visita svolta Martedì 7 maggio al MACRO (Museo d'Arte Contemporanea di Roma) che ha permesso di approcciarmi a un altro tipo di arte: quella del "performing art". Durante lo svolgersi della mattinata c'è stata una conferenza a cura di Michele Sambin il quale ha fatto un excursus sulla sua evoluzione artistica a partire dall'amore per la musica e la pittura, fino ad arrivare alla sperimentazione di un nuovo tipo di arte perfomativa.
La cosa che più lo ha motivato durante la sua carriera è stato trovare una soluzione per non abbandonare nessuna delle sue passioni, quale la pittura e la musica e, grazie al connubio di esse, ha creato un nuovo volto della performing art. In tutte le sue opere c'è sempre il mescolarsi di queste due protagoniste, ma in modo sempre diverso.
Un esempio ne è "In una notte senza luna" in cui lo scenario degli ulivi di notte viene animato da una pittura fluorescente che tinge gli alberi di un colore nuovo e vivace ed invita gli spettatori a partecipare attivamente e diventare, allo stesso tempo, parte dello spettacolo. Un altro esempio lo è sicuramente "S. Lucia da Stupor Mundi" nel quale l'autore si serve di un opera di Caravaggio, ovvero il "Seppellimento di S Lucia", per dare vita ad una scena reale in cui partecipano in modo attivo un gruppo di attori, creando quasi una sorta di meta-performance dove viene rotta la barriera dello spettacolo vero e proprio e si entra in un'altra dimensione, quale quella della performance. In questo caso quello che si cerca di fare è creare un rapporto quasi emotivo fra spettatore- autore (che diventa Caravaggio stesso e dipinge la scena) - attori.
Questi esperimenti li identificherei come un balzo in avanti a ciò che si è sempre pensato circa l'arte performativa, coinvolgendo anche l'esperienza emotiva dello spettatore ma anche, se vogliamo, dell'autore che comunica in modo sempre più diretto le sue emozioni riguardo una determinata sensazione e che rompe il paradigma "passivo" dello spettatore nei confronti di una performance.